La comunicazione umana comprende una gamma di comportamenti, sia linguistici che extralinguistici, reciprocamente intenzionali, utilizzati all’interno di diversi contesti di scambio sociale. Il linguaggio rappresenta il mezzo principale di comunicazione per l’essere umano sebbene sia costantemente accompagnato da elementi extralinguistici che integrano in vario modo le informazioni linguistiche. Nell’ambito del linguaggio è possibile distinguere aspetti formali, ossia l’insieme di regole che ne governano il funzionamento, aspetti relativi al contenuto, ossia il significato di ciò che si comunica, e aspetti relativi alla funzione, ossia lo scopo per il quale si comunica. Le diverse componenti sono in gioco ogni volta che si usa il linguaggio contemporaneamente e ogni componente ha bisogno delle altre perché la comprensione e produzione del linguaggio siano efficaci. Nella valutazione delle competenze linguistiche di un bambino risulta fondamentale indagare le abilità di comprensione e produzione non solo relativamente agli aspetti formali – fonologia, morfologia, sintassi – ma anche al contenuto – semantica – e alla funzione – pragmatica. Un deficit a carico delle competenze semantico-pragmatiche determina una compromissione significativa delle capacità comunicative e conseguentemente cognitive e relazionali del soggetto che può non essere in grado di sostenere uno scambio comunicativo efficace. Diversi quadri patologici dell’età evolutiva possono determinare un deficit delle competenze semantico-pragmatiche quali disturbo specifico del linguaggio, deficit sensoriali, in particolare ipoacusia neurosensoriale bilaterale pre-verbale grave/profonda, disabilità intellettiva, danno cerebrale acquisito o congenito, disturbi comportamentali e relazionali, ipostimolazione ambientale. Il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali nell’ultima versione ha inoltre codificato una nuova categoria diagnostica, il “Disturbo della comunicazione sociale (pragmatica)” caratterizzato da un deficit, non secondario ad altre cause, nell’uso sociale della comunicazione verbale e non verbale. In considerazione della rilevanza che le competenze semantico-pragmatiche hanno ai fini dell’efficacia dell’atto comunicativo e della frequenza con cui se ne rileva un deficit in numerosi quadri patologici dell’età evolutiva, risulta fondamentale conoscere le modalità e gli strumenti per la valutazione di tali competenze e le strategie di intervento che ne consentano il potenziamento.
Data
12 - 13 Settembre 2020
Luogo
IRFID S.R.L.
Via Funari - Ottaviano (Na)
Obiettivi del corso
- acquisire conoscenze sulla comunicazione umana e sulle differenti modalità attraverso cui si realizzano gli scambi comunicativi;
- approfondire le conoscenze su organizzazione e funzione del linguaggio umano;
- conoscere le tappe attraverso cui il bambino diviene competente sul piano comunicativo-linguistico e sociale;
- conoscere le cause e le caratteristiche del deficit semantico-pragmatico in età evolutiva (primario e secondario ad altri disturbi);
- approfondire le conseguenze del deficit semantico-pragmatico sulle altre aree di sviluppo;
- conoscere gli strumenti per la valutazione delle competenze semantico-pragmatiche in età evolutiva;
- acquisire conoscenze sulle strategie per il potenziamento delle competenze semantico-pragmatiche.